Anemos.
metropoli, anima e visione
Visione, certamente una visione,
che le spesse mura di un edificio non si impregnino di quanto sentito, respirato, vissuto in miliardi di intensi istanti di esistenza.
Un pensiero che affiora ogni volta che affondo i miei passi in una città.
Giardini percorsi e ripercorsi, massicci palazzi ancorati alla terra, rossi come tizzoni ardenti nella luce livida dei vapori di sodio.
Una visione eretica delle metropoli, come se il soffio divino che fa la differenza tra esseri animati e inanimati fosse penetrato ovunque.
Dare il movimento a chi non l’ha, nel senso comune.
Fotografare l’anima invisibile delle cose.
© Stefano Zardini
City, should and vision
Vision, certainly a vision makes the thick walls of buildings not absorb what they have heard, breathed, and experienced the intense instants of their lifetime.
A thought that emerges every time I step deep into a city.
Parks strolled through a thousand times, imposing buildings anchored to the ground, as red as burning ambers in the leaden light of the salty vapours.
A heretical vision of cities, as if the holy breath, dividing the living and non-living, had permeated everything.
Giving movement to things otherwise immobile.
Capturing things’ invisible souls.
© Stefano Zardini